Palazzi e chiese con le facciate quasi di miele, così delicate che paiono cesellate dalle api. E paesi presepe arroccati su colline giallo grano, che precipitano sin dentro burroni. Un paesaggio, quello del barocco siciliano che questa estate si può godere anche dai finestrini di un trenino d'epoca in funzione sino al 27 settembre, trainato da una locomotiva diesel e composto da due carrozze Centoporte dagli interni in legno affascinanti e scricchiolanti, risalente agli anni '30, uno dei gioielli delle ferrovie italiane che percorrere la tratta Siracusa, Modica, Ragusa.
Alla prima stazione, quella di Noto, si arriva già preparati, dentro i convogli sugli schermi digitali scorrono infatti le immagini delle principali opere barocche. Una volta scesi dalla carrozza, provvedono le guide locali ad accompagnare i passeggeri-viaggiatori dentro "il giardino di pietra" come è soprannominata la capitale di questo stile architettonico che fa di ogni facciata di palazzo la scenografia di un'opera in pietra calcarea irripetibile.
Le passerelle del barocco si chiamano Corso Vittorio Emanuele e via Cavour, dove strani "figuri" lanciano sguardi torvi e biechi ma anche dolcissimi dai balconi. Gli anziani sorridono e salutano dai tavolini dei bar, e discutono animatamente di politica in piazza dell'Immacolata, sugli scalini della Chiesa di San Francesco accanto al monastero di San Salvatore.
Gustare una granita al gelso seduta sul sagrato della maestosa Cattedrale in piazza del Municipio è davvero l'apoteosi: si gode prospettiva unica sui palazzi dell'Ottocento che esaltano lo stile barocco. Sublimato dalle facciate di via Nicolaci e nella chiesa di San Domenico.
Il capotreno si è già portato il fischietto alla bocca quando un po' affannata, la comitiva arriva alla stazione e risale sul Treno del barocco alla volta di Modica. Dove dovrà arrampicarsi" attraverso le scale-funi della città delle 100 chiese. Che sembrano torte di panna, fragili e forse per questo bellissime, specialmente San Giorgio. Il duomoe domina la parte alta della città: vi si celebra sempre un matrimonio, anche nei giorni feriali, ed emoziona vedere la sposa in bianco salire l'infinita gradinata e poi inginocchiarsi di fronte al polittico attribuito a Bernardino Niger. A piedi, i passeggeri del barocco si perdono nei vicoli, s'attardano sotto i balconi, indugiano dinnanzi al portone della casa in via Posterla dove nacque il Nobel per la letteratura Salvatore Quasimodo.
Poi sciamano nello scenografica Chiesa di San Pietro protetta dalle statue dei dodici apostoli sul sagrato. C'è sempre qualcuno, comunque, che sfugge… alla guida comunale. Anche se è facile ripescare i dispersi. Ovviamente sono appiccati alle vetrine dell'antica dolceria Bonajuto con i baffi marroni sopra le labbra: non hanno resistito alla tentazione del cioccolato alla cannella, alla vaniglia, al peperoncino, all'arancio che da fine '800 viene preparato in questa bottega insieme a biscotti prelibati, ornati come pezzi pregiati di argenteria.
E' tempo di tornare nelle carrozze in legno del Treno del Barocco per l'ultima tappa. Ragusa, che poi sono due città in una: Ragusa "iusu" ovvero Ibla e Ragusa supra, costruita sull'altopiano dopo il terremoto di fine '600. E bisogna salire a Santa Maria delle Scale per godere il panorama di questa città che come un gomitolo si srotola giù dalla collina, quasi un torrente di pietra friabile. Le cupole delle sue chiese dalla Cattedrale a quella del Purgatorio a S. Maria delle Scale e San Giuseppe, le facciate dei palazzi lungo Corso Italia e Corso Vittorio Veneto, i vicoli, le scale, gli archi, la salita dell'Orologio, il passeggio al Giardino Ibeo sembrano avere fermato il tempo in un'epoca che altrove non esiste più. Ma addio nostalgia: il treno barocco sibila: tutti in carrozza, si ritorna a Siracusa.
Informazioni utili
Il treno del barocco parte da Siracusa alle 8.30, raggiunge Noto alle 9,15, riaprte alle 10,52 per Modica dove arriva alle 12.20. Alle 14 riprende la corsa sino a Ragusa dove arriva alle 14.40, due ore dopo con visita fino alle 16.40. Arrivo a Siracusa alle 19.15. I 150 posti sono gratuiti, ci si prenota via fax allo 091.61.76.691 o via e-mail a trenomuseo@trenitalia.it.
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