Un doppio cd che rappresenta una piccola storia della musica leggera italiana.
Attraverso i brani portati al successo da una voce incredibile e indimenticabile, ripercorriamo l'evoluzione della musica italiana, delle melodie, degli arrangiamenti, dei testi, con un bel catalogo di autori dagli anni Settanta alla fine del secolo.
Ci sono i brani melodici che ricordano la canzone popolare, i testi e gli arrangiamenti anni Settanta, in cui l'impegno, la voglia di comunicare un messaggio emergeva anche nelle "canzonette", poi c'è l'estetismo degli anni Ottanta, con la ricerca della perfezione musicale, e la maturità dei Novanta dove Mia Martini si poteva permettere anche accostamenti arditi di genere e suoni.
Partendo dai primi anni Settanta, abbiamo la netta sensazione di trovare un'interprete già matura, seppur giovanissima. Antonello De Sanctis, autore del testo di Padre davvero datato 1971 (le musiche sono di Piero Pintucci), racconta nel suo libro come incontrò Mia Martini e collaborò con lei:
"Incontrai Mia Martini in un ufficio della Rca e fui colpito, oltre che dall’estro nel vestire, dalla sua comunicativa, dalle movenze felpate, dal darsi profondo degli occhi. Sapevo poco di lei e mi resi conto che, malgrado avesse neanche ventiquattro anni, possedeva tutta la maturità anticipata delle donne del sud e un’intensità palpabile consegnatele anche dall’esistenza complicata che si era appena messa dietro le spalle. ‘Hai descritto il rapporto con mio padre in modo ancora più vero di come l’ho vissuto io’ sorrise con la sua fila di denti forti. ‘Coincidenze’ risposi al suo abbraccio. ‘O forse solo ricorrenze’." leggi l'intervista completa
Sappiamo da tempo, e ultimamente con le rivelazioni della sorella Loredana Berté ne abbiamo avuto conferma, quanto fosse difficile e a volte drammatico il rapporto con il padre. Questo brano assume una valenza ancor maggiore se ascoltato ora.
Sentiamo gli anni Settanta (e un certo femminismo che si dissolve in un liquido romantico) in pezzi come Per amarti un brano scritto da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio, gli stessi che anni dopo firmeranno la celeberrima Almeno tu nell'universo, in realtà scritta nel 1972, nella stessa settimana di Piccolo uomo, ma ripescata solo nel 1989.
Senza togliere nulla a Ivano Fossati, che proprio da questo momento diventerà sia uno dei suoi autori che, per breve tempo, il suo compagno di vita -, questa coppia di musicisti fu quella che maggiormente seppe valorizzarne le doti musicali, la voce, il talento interpretativo.
Dario Baldan Bembo, che aveva collaborato insieme a Bruno Lauzi anche al primo successo della cantante calabrese (Piccolo uomo), e Franco Califano crearono per Mia Martini Minuetto, grande singolo estivo del 1973.
Domani del 1974 brano di Albertelli-Colonnello, dall'album È proprio come vivere è stata un po' oscurata da altri pezzi che sono emersi con maggior forza. Giusto riproporla qui.
Che dire poi di Agapimu, brano in greco composto dalla stessa Mia Martini con Giorgio Conte, sempre del 1974... Curiosa la scelta linguistica e molto in linea con i tempi l'andamento musicale, qualcosa tra Cat Stevens e il canto popolare.
Altri grandissimi nomi l'accompagnano nel suo periodo più "intellettuale", sulla scia dei consigli e della frequentazione di Fossati, seguita poi da una profonda crisi personale e da una successiva rinascita. Nel 1982 arriva il rilancio discografico con la prima partecipazione al Festival di Sanremo, dove interpreta ancora una canzone scritta da Ivano Fossati: E non finisce mica il cielo. A un secondo periodo difficile segue il rientro con la già citata Almeno tu nell'universo, probabilmente la canzone più amata del suo intero repertorio.
Sono cambiati i tempi, ma i suoi testi restano storie d'amore interpretate in modo viscerale. Nel 1990 interpreta con un'eleganza raffinata ulteriormente dall'età un testo di Franco Califano, La nevicata del '56. Nel 1992 è di nuovo in gara al Festival di Sanremo con un altro dei suoi più grandi successi, Gli uomini non cambiano, su testo di Giancarlo Bigazzi.
È il periodo della ricerca, della libertà assoluta di scelta, finalmente una carriera che le permette di spaziare e sperimentare.
E dimostrare il suo amore per la musica napoletana, testimoniato dal memorabile duetto col grande Roberto Murolo e dal successo di Cu' mme' (non unico brano di Enzo Gragnaniello per la cantante), del 1991, che chiude questa raccolta.
Una selezione doveva essere fatta ed è senza dubbio valida, pur dimenticando inevitabilmente alcuni brani che sono stati altrettanto importanti.
Come E stelle stan piovendo (M. Piccoli), ad esempio, o Volesse il cielo (di Viniciu De Moraes), o Bolero... o ancora Domani più sù, scritta da Dodi Battaglia dei Pooh ed Enrico Ruggeri e presentata nel 1990... e tante, tante altre.
1. Almeno Tu Nell'universo
2. Minuetto
3. Gli Uomini Non Cambiano
4. Piccolo Uomo
5. La Nevicata Del '56
6. Per Amarti
7. Donna
8. Il Fiume Dei Profumi
9. Quante Volte
10. In Una Notte Cosi'
11. Donna Sola
12. Al Mondo
13. E Non Finisce Mica Il Cielo
Disco 2
1. Inno
2. Amanti
3. Valsinha
4. Agapimu
5. Domani
6. Io Donna Io Persona
7. Donna Con Te
8. Vola
9. Danza
10. La Costruzione Di Unamore
11. Stiamo Come Stiamo
12. Mimi' Sara'
13. Cu'mme! (Live)