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I giardini di pietra 

Durata del viaggio quattro-cinque giorni con pernottamento a Modica inclusa visita al centro storico ed escursioni a Ragusa Ibla e al Castello di Donnafugata, a Scicli, a Siracusa, a Noto, a Ispica, Marzamemi, Portopalo e Vendicari.

1° Giorno Visita  Siracusa e Noto

Siracusa

. La città più importante della Magna Grecia che celebrò la propria potenza e ricchezza con un gran numero di monumenti ed edifici imponenti. La  maggiore concentrazione di queste antiche opere sorge in quello che era il quartiere monumentale per eccellenza, Neapolis, la “città nuova” dove è possibile visitare il teatro greco, l’Ara di Ierone, l’orecchio di Dioniso, l’immensa latomia del paradiso, l’anfiteatro romano. Il cuore di Siracusa è l’isola di Ortigia. Pranzo in ristorante nel centro storico.

 

Di pomeriggio, visita di Noto, una città costruita come un’opera d’arte. L’ultimo grande capolavoro di una civiltà quella della nobiltà e del clero, che si celebra nelle mille forme ricavate dalla tenera pietra dorata che rende unico il barocco netino. Si ammireranno la cattedrale di San Nicolò, la chiesa del SS. Salvatore, i palazzi Landolina, Villadorata con le loro splendide facciate. Durante la passeggiata nel centro storico si potrà effettuare una sosta in un famoso caffè della città per l’assaggio del cannolo di ricotta.  

 

2° Giorno visita di Ispica, Marzamemi, Portopalo e Vendicari

L’odierna Ispica giace sul pianoro adiacente alla famosa Cava d’Ispica, dove l’antica città, Spaccaforno, fu ubicata e prosperò fino al terremoto del 1693. Il nucleo urbano si caratterizza per l’eleganza dei palazzi, le belle chiese e per gli importanti ritrovamenti archeologici risalenti alla preistoria.
Un itinerario di visita che consenta di conoscere ed apprezzare le bellezze artistiche della città non può non considerare piazza Regina Margherita, dominata dalla Chiesa Madre e dal Palazzo Bruno di Belmonte edificio in stile liberty, la chiesa di Santa Maria Maggiore, la più importante della città e la più ricca di opere d’arte, oggi monumento nazionale. Il complesso, quanto di più bello e armonioso si possa immaginare, fu progettato dall’architetto Vincenzo Sinatra di Noto, che ideò la piazzetta ellittica antistante la chiesa ad imitazione del portico di San Pietro del Bernini. Nel luminoso interno vi si conserva un ciclo di affreschi di Olivio Sozzi, uno dei più geniali pittori siciliani del suo tempo.
La visita della città di Ispica può concludersi con la visita della chiesa dell’Annunziata dove sono custoditi pregevoli cicli di stucchi attribuiti al palermitano Gianforma e della chiesa della Madonna del Carmelo con l’attiguo convento.Vendicari, Marzamemi e Portopalo. Quest’ultimi sono due incantevoli porticcioli che sorgono a pochi chilometri l’uno dall’altro, nell’estremo lembo della Sicilia. Entrambi presentano suggestive rovine di tonnare. In questi luoghi è possibile effettuare degustazioni di prodotti derivanti dalla lavorazione del tonno e del famoso pomodorino di Pachino.

  3° giorno visita di Ragusa Ibla e Castello di Donnafugata

Ragusa sorprende ed incanta il visitatore  per la sua particolare localizzazione, per la ricchezza del suo patrimonio, artistico monumentale. Posta su di una formazione rocciosa calcarea tra due valloni, la cava di San Leonardo e la cava di Santa Domenica si suddivide in due distinti nuclei, Ragusa inferiore (l’antica Ibla) e Ragusa Superiore.
Ragusa Ibla, una città nella città dove  il respiro della storia coglie il visitatore in ogni attimo, nel cuore e negli occhi. Il barocco colora le ripide discese e gli improvvisi slarghi di questa città che s’inerpica negli stretti tornanti di un altipiano a forma di pesce di effetto visivo straordinario. E’ possibile ammirare non solo chiese e monumenti, ma anche intricatissimi e affascinanti vicoli. Da vedere  le chiese di San Giuseppe, S. Antonio, di Santa Maria delle Scale, Santa Maria dell’Idria . Di straordinaria bellezza è la chiesa di San Giorgio, capolavoro del Gagliardi, che costituisce l’esito maggiore dell’imponente stagione artistica barocca. Il tempio con la facciata slanciata e ricca di sculture  costituisce il cuore di Ibla.Capolavori del barocco ibleo sono poi Palazzo Cosentini, dai cui balconi emergono tra fantasia e gusto del grottesco, tantissimi personaggi, scolpiti nella calda pietra locale, Palazzo Sortino-Trono, fra viuzze e scalinate, e il Palazzo di Donnafugata. Interessante il “Giardino Ibleo” dove si trovano tre piccole chiese.

  Il Castello di Donnafugata, reso celebre dal romanzo “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, dista dalla città circa 20 chilometri. Trattasi di una ricca residenza che il barone di Donnafugata, Corrado Arezzo, si era fatto costruire nella seconda metà dell’800. Lo stile non è ben definito tanto che nella parte centrale  spicca una loggetta in stile gotico veneziano e loggette in stile rinascimentale. Alla terrazza si accede mediante una scalinata adornata da leoni e sfingi. Superato il cortile si entra nel palazzo vero e proprio, dove si trovano 122 stanze,  non tutte visitabili. Le più importanti:
 la Stanza del Vescovo, quella del Biliardo e la Stanza degli Specchi, una delle più sontuose del castello dove si  trovano numerosi specchi, divani e spinette, assieme a mobili, stucchi e arredi in stile impero. Interessante è anche una visita al parco con grandi ficus, fontane e Coffe House.

    4° Giorno visita di Modica e Scicli

Modica è una città costruita sulle scoscese pareti di una “cava” di straordinaria imponenza scenografica con ripidi percorsi e lunghe , tortuose e affascinanti scalinate intervallate da improvvisi scorci. Lo stile prevalente dei monumenti è quello identificato come Tardo Barocco caratterizzato dai campanili delle  circa 100 chiese, da maschere, putti e grottesche che reggono i balconi dei tanti  palazzi nobiliari. Da vedere la monumentale Chiesa di San Giorgio, uno dei più importanti capolavori artistici di Modica e stupendo esempio di arte barocca; la Chiesa di San Pietro, patrono della città, posta alla sommità di un’alta e scenografica scalinata animata dalle statue degli Apostoli; Santa Maria di Betlemme con il suo capolavoro, la Cappella Palatina, raro ed elegante esempio di architettura tardo gotica chiaramontana con influssi arabo-normanni e catalani.
 Dal Quartiere ebraico di Cartellone è possibile godere una delle viste più belle sul barocco siciliano. Da visitare la chiesetta bizantina di San Nicolò inferiore quasi interamente affrescata con pitture risalenti al XIV-XV secolo. E’ rappresentato fra l’altro un Cristo Pantocrator in una grande mandorla, contornato da angeli e santi. Nei pressi si trova   la casa natale del premio Nobel   Salvatore Quasimodo che custodisce documenti, foto e ricordi del poeta.
Poco più avanti si apre l’ingresso del Castello dei Conti  del quale rimangono pochi resti: le mura esterne e la torre circolare. Nella parte più alta della città imponente è la Chiesa di San Giovanni posta sulla sommità di un’ampia scalinata che conferisce al tempio slancio e maestosità.

Scicli ,dominata dalla imponente chiesa di San Matteo e da resti del castello della città antica, è uno dei centri  più ricchi di storia della provincia iblea, come ricordano i resti di tanti edifici e chiese di cui è ricca. La città si estende su un’ampia vallata fra delle colline rocciose alla confluenza di tre valloni: quello di San Bartolomeo, quello di Santa Maria La Nova e la fiumara di Modica. Città tra le più attraenti di tutta la Sicilia costituisce un piccolo gioiello barocco. Interessantissimo il centro con i suoi palazzi settecenteschi. Da vedere  la chiesa di S.Ignazio, in stile barocco, ricca di stucchi e affreschi, la chiesa di San Bartolomeo con il presepe ligneo del 1573, Palazzo Beneventano e la Via Francesco Mormino Penna, perfetta realizzazione della concezione urbanistica barocca in cui spazio, luce ed armonia costituiscono, con i palazzi nobiliari, i monumenti ecclesiali e gli scorci prospettici, un “unicum” nel suo genere. In questa via è possibile ammirare i luoghi più importanti del serial Montalbano (la caserma, il panorama e le vie di Vigata). Scendendo si trova il Palazzo Cartia e quindi il palazzo Spadaro, caratterizzato da una bella serie di balconi, mensoloni lavorati, inferriate e sculture. Nel piccolo spazio antistante si eleva la facciata della stupenda chiesa di S. Michele, a tre ordini scanditi da semicolonne a lesene.
Seguendo il torrente verso monte si incontra la chiesa di Santa Maria della Consolazione e più avanti, quasi in fondo alla cava omonima si erge una delle più grandi chiese della città: Santa Maria La Nova. Sulla rupe che la sovrasta sorge un’altra chiesa, quella del Rosario che dà il nome a tutto il rione circostante.

 

 

 
 
   
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