Itinerari didattici, artistici e culturali in Val di Noto tra storia, cultura e fascino archeologico
Far conoscere i miti, la storia, i siti archeologici, i lidi, le aree naturali e i luoghi più incantevoli di questo meraviglioso lembo di Sicilia è il nostro impegno. L’amore per questa terra è il filo conduttore della nostra azione.
La terra che ha ispirato Quasimodo, Bufalino, Guccione oggi si apre al mondo in tutto il suo splendore. Rinata dopo il devastante terremoto del 1693, oggi il Val di Noto è una delle mete più ambite, il quattro per cento della popolazione mondiale sogna di visitare il sud est siciliano e, in particolare, la provincia iblea. In Sicilia c’è sempre qualcosa da scoprire: un rito, un sapore, un colore, un profumo, un panorama da fissare nella memoria e portare via dentro di se. Scriveva un grande viaggiatore tedesco, August Schneegans “In questa isola, che non ha l’eguale nel globo terrestre, tu puoi sentire il respiro del mondo, più distintamente che altrove”.
Per chi non ha visto i suoi paesaggi, per chi non ha sentito i suoi profumi, per chi non ha assaporato le sue delizie gastronomiche, per chi non ha conosciuto la sua cultura e la sua architettura ha posto un vero limite alla propria esperienza. Qui bisogna venire alla scoperta di uno esclusivo crogiuolo di storia e tradizioni. “Senza la Sicilia, l’Italia non forma un quadro dell’anima; qui soltanto- scriveva Goethe in occasione dei suoi viaggi- è la chiave per capire tutto”.
Uno degli obiettivi di Ingegnicultura, laboratorio di progettazione e servizi per l’ingegneria e i beni culturali di Modica, è la progettazione, la gestione e l’organizzazione di itinerari didattici, artistici, culturali, naturalistici, enogastronomici, storico artistici nel Sud-est con il coinvolgimento dei fornitori dei servizi,degli operatori di settore e delle realtà didattiche del territorio.
E con questo spirito che proponiamo ai nostri lettori, potenziali visitatori dei nostri luoghi, itinerari che riguardano le città iblee nonché i piccoli borghi poco noti al grande pubblico.
Il tema ispiratore sarà di volta in volta diverso.
Inizieremo con un viaggio tra storia, cultura e fascino archeologico.
Durata del viaggio quattro-cinque giorni con pernottamento a Modica inclusa visita al centro storico, ed escursioni a Ragusa Ibla, Scicli, Ispica, Cava d’Ispica e Comiso.
1° Giorno Visita di Modica e Scicli
Modica è una città costruita sulle scoscese pareti di una “cava” di straordinaria imponenza scenografica con ripidi percorsi e lunghe , tortuose e affascinanti scalinate intervallate da improvvisi scorci. Lo stile prevalente dei monumenti è quello identificato come Tardo Barocco caratterizzato dai campanili delle circa 100 chiese, da maschere, putti e grottesche che reggono i balconi dei tanti palazzi nobiliari. Da vedere la monumentale Chiesa di San Giorgio, uno dei più importanti capolavori artistici di Modica e stupendo esempio di arte barocca; la Chiesa di San Pietro, patrono della città, posta alla sommità di un’alta e scenografica scalinata animata dalle statue degli Apostoli; Santa Maria di Betlemme con il suo capolavoro, la Cappella Palatina, raro ed elegante esempio di architettura tardo gotica chiaramontana con influssi arabo-normanni e catalani.
Dal Quartiere ebraico di Cartellone è possibile godere una delle viste più belle sul barocco siciliano. Da visitare la chiesetta bizantina di San Nicolò inferiore quasi interamente affrescata con pitture risalenti al XIV-XV secolo. E’ rappresentato fra l’altro un Cristo Pantocrator in una grande mandorla, contornato da angeli e santi. Nei pressi si trova la casa natale del premio Nobel Salvatore Quasimodo che custodisce documenti, foto e ricordi del poeta.
Poco più avanti si apre l’ingresso del Castello dei Conti del quale rimangono pochi resti: le mura esterne e la torre circolare. Nella parte più alta della città imponente è la Chiesa di San Giovanni posta sulla sommità di un’ampia scalinata che conferisce al tempio slancio e maestosità.
Scicli ,dominata dalla imponente chiesa di San Matteo e da resti del castello della città antica, è uno dei centri più ricchi di storia della provincia iblea, come ricordano i resti di tanti edifici e chiese di cui è ricca. La città si estende su un’ampia vallata fra delle colline rocciose alla confluenza di tre valloni: quello di San Bartolomeo, quello di Santa Maria La Nova e la fiumara di Modica. Città tra le più attraenti di tutta la Sicilia costituisce un piccolo gioiello barocco. Interessantissimo il centro con i suoi palazzi settecenteschi. Da vedere la chiesa di S.Ignazio, in stile barocco, ricca di stucchi e affreschi, la chiesa di San Bartolomeo con il presepe ligneo del 1573, Palazzo Beneventano e la Via Francesco Mormino Penna, perfetta realizzazione della concezione urbanistica barocca in cui spazio, luce ed armonia costituiscono, con i palazzi nobiliari, i monumenti ecclesiali e gli scorci prospettici, un “unicum” nel suo genere. In questa via è possibile ammirare i luoghi più importanti del serial Montalbano (la caserma, il panorama e le vie di Vigata). Scendendo si trova il Palazzo Cartia e quindi il palazzo Spadaro, caratterizzato da una bella serie di balconi, mensoloni lavorati, inferriate e sculture. Nel piccolo spazio antistante si eleva la facciata della stupenda chiesa di S. Michele, a tre ordini scanditi da semicolonne a lesene.
Seguendo il torrente verso monte si incontra la chiesa di Santa Maria della Consolazione e più avanti, quasi in fondo alla cava omonima si erge una delle più grandi chiese della città: Santa Maria La Nova. Sulla rupe che la sovrasta sorge un’altra chiesa, quella del Rosario che dà il nome a tutto il rione circostante.
2° Giorno visita di Ragusa Ibla e del Castello di Donnafugata.
Ragusa sorprende ed incanta il visitatore per la sua particolare localizzazione, per la ricchezza del suo patrimonio, artistico monumentale. Posta su di una formazione rocciosa calcarea tra due valloni, la cava di San Leonardo e la cava di Santa Domenica si suddivide in due distinti nuclei, Ragusa inferiore (l’antica Ibla) e Ragusa Superiore
Ragusa Ibla, una città nella città dove il respiro della storia coglie il visitatore in ogni attimo, nel cuore e negli occhi. Il barocco colora le ripide discese e gli improvvisi slarghi di questa città che s’inerpica negli stretti tornanti di un altipiano a forma di pesce di effetto visivo straordinario. E’ possibile ammirare non solo chiese e monumenti, ma anche intricatissimi e affascinanti vicoli. Da vedere le chiese di San Giuseppe, S. Antonio, di Santa Maria delle Scale, Santa Maria dell’Idria . Di straordinaria bellezza è la chiesa di San Giorgio, capolavoro del Gagliardi, che costituisce l’esito maggiore dell’imponente stagione artistica barocca. Il tempio con la facciata slanciata e ricca di sculture costituisce il cuore di Ibla.Capolavori del barocco ibleo sono poi Palazzo Cosentini, dai cui balconi emergono tra fantasia e gusto del grottesco, tantissimi personaggi, scolpiti nella calda pietra locale, Palazzo Sortino-Trono, fra viuzze e scalinate, e il Palazzo di Donnafugata. Interessante il “Giardino Ibleo” dove si trovano tre piccole chiese.
Il Castello di Donnafugata, reso celebre dal romanzo “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, dista dalla città circa 20 chilometri. Trattasi di una ricca residenza che il barone di Donnafugata, Corrado Arezzo, si era fatto costruire nella seconda metà dell’800. Lo stile non è ben definito tanto che nella parte centrale spicca una loggetta in stile gotico veneziano e loggette in stile rinascimentale. Alla terrazza si accede mediante una scalinata adornata da leoni e sfingi. Superato il cortile si entra nel palazzo vero e proprio, dove si trovano 122 stanze, non tutte visitabili. Le più importanti:
la Stanza del Vescovo, quella del Biliardo e la Stanza degli Specchi, una delle più sontuose del castello dove si trovano numerosi specchi, divani e spinette, assieme a mobili, stucchi e arredi in stile impero. Interessante è anche una visita al parco con grandi ficus, fontane e Coffe House.
3° Giorno visita della città di Ispica e Cava d’Ispica
Cava d’Ispica, la città delle caverne, si stende per una lunghezza di circa 13 chilometri in direzione nord ovest-sud est, nel territorio tra la città di Modica ed Ispica ed è un sito archeologico di grande interesse storico-paletnologico. Houel ne fu incantato e vi riconobbe la “meraviglia del paese” , Holm la chiamò città delle caverne.
Là è racchiusa la storia della Sicilia Orientale, dai Sicani, ai Siculi, ai Greci, ai Romani, ai Bizantini, agli Arabi, ai Normanni, ai Francesi, agli Spagnoli, ai Viceré, ai Conti. In essa sono presenti siti preistorici e paleocristiani e chiese rupestri.
L’odierna Ispica giace sul pianoro adiacente alla famosa Cava d’Ispica, dove l’antica città, Spaccaforno, fu ubicata e prosperò fino al terremoto del 1693. Il nucleo urbano si caratterizza per l’eleganza dei palazzi, le belle chiese e per gli importanti ritrovamenti archeologici risalenti alla preistoria.
Un itinerario di visita che consenta di conoscere ed apprezzare le bellezze artistiche della città non può non considerare piazza Regina Margherita, dominata dalla Chiesa Madre e dal Palazzo Bruno di Belmonte edificio in stile liberty, la chiesa di Santa Maria Maggiore, la più importante della città e la più ricca di opere d’arte, oggi monumento nazionale. Il complesso, quanto di più bello e armonioso si possa immaginare, fu progettato dall’architetto Vincenzo Sinatra di Noto, che ideò la piazzetta ellittica antistante la chiesa ad imitazione del portico di San Pietro del Bernini. Nel luminoso interno vi si conserva un ciclo di affreschi di Olivio Sozzi, uno dei più geniali pittori siciliani del suo tempo.
La visita della città di Ispica può concludersi con la visita della chiesa dell’Annunziata dove sono custoditi pregevoli cicli di stucchi attribuiti al palermitano Gianforma e della chiesa della Madonna del Carmelo con l’attiguo convento
4° giorno visita della città di Comiso
Comiso è una graziosa cittadina di aspetto in gran parte settecentesco, interessante per i suoi monumenti, le opere d’arte e la sua antichissima storia. Cospicui sono i resti di costruzioni greche e romane.
Un itinerario artistico può cominciare dal centro cittadino rappresentato dalla Piazza del Municipio, con la Fonte Diana, simbolo della città, passando alla Chiesa dell’Annunziata, dalla quale si intravede la maestosa cupola celeste. Molte sono le opere d’arte che arricchiscono questo tempio e fra le tante “la Natività” e la “Resurrezione” di Salvatore Fiume.
Interessante è la visita alla chiesa di S. Francesco, monumento nazionale, e alla chiesa dei Padri Cappuccini con una magnifica volta di legno dipinto con episodi della vita di San Filippo.
Da qui scendendo si raggiunge Piazza delle Erbe con una fontana e di fronte il bel Mercato costruito nel 1867 per la vendita di pesce e oggi utilizzato per ospitare la Biblioteca del figlio illustre di Comiso: Gesualdo Bufalino. Sopra questa animata piazza è stato ricavato un ampio sagrato nel quale si erge l’imponente Chiesa Matrice con un bel soffitto ligneo affrescato nella prima metà del XVII secolo dal messinese Antonio Alberti.
Comiso è famosa per le cave da cui si estrae una pietra calcarea molto dura e simile al marmo, utlizzata per la costruzione dei suoi monumenti.
Attualmente sono in corso i lavori per l’apertura dell’aeroporto civile presso la ex base Nato
Servizi della sezione cultura di Ingegnicultura, laboratorio di progettazione e servizi per l’ingegneria e i beni culturali, di Modica.
Visita il sito www.ingegnicultura.it
Puoi contattare cultura@ingegnicultura.it
Autore: Mario Incatasciato