Inserita nel circuito del Val di Noto, Modica nel 2002 è stata dichiarata dall’Unesco con Ragusa, Scicli e Noto patrimonio mondiale dell’Umanità e oggi attrae turisti di tutto il mondo sia per la splendida simbiosi uomo territorio che per le innumerevoli viuzze pedonali distribuite sulle quattro colline che la racchiudono. A Modica si viaggia nella storia: dai siti preistorici e paleocristiani (Cava d’Ispica), alle tracce medioevali (chiese rupestri), dal barocco delle cento chiese al neoclassico e al liberty dei tanti palazzi nobiliari. Il tessuto urbano, adagiato sui fianchi di due vallate e di una collina è un intrico di casette, viuzze e lunghe scale. Le chiese solitamente non si affacciano su piazze ma su imponenti e scenografiche scalinate. Lo stile prevalente dei monumenti è quello comunemente identificato come tardo barocco. Un barocco completamente autonomo ed originale caratterizzato dai campanili delle chiese inseriti nelle facciate, da maschere, putti e grottesche che reggono balconi con balaustre in ferro battuto a petto d’oca, da grandi scalinate esterne agli edifici sacri e civili, dal bugnato usato nei pilastri, dalla pianificazione a griglie delle costruzioni, le cosiddette quinte scenografiche, che cambiano colore con la luce del sole. Elementi caratterizzanti il territorio, in particolare la campagna, sono la fitta rete di “muri a secco”, che delimita gli appezzamenti di terreno con la presenza di maestosi alberi di carrubo e la tipica “masseria” che si trova spesso a poca distanza dalla città, in zone collinari con ampie viste sul mare. L’opera di restauro ha trasformato i vecchi magazzini di queste costruzioni rurali, in ampie ed ariose stanze quali strutture abitative per la villeggiatura. Il tutto in una sorprendente scoperta di colori, odori e sapori della tradizione. Tipico prodotto della città è la famosa cioccolata, prodotto di un’antica ricetta azteca, importata a Modica dal primo decennio del ‘600 quando la Sicilia dipendeva amministrativamente dal Regno di Spagna. Qui il passato è cultura; è artigianato nei campi; è artigianato in città; è artigianato in cucina; è il trionfo terreno delle rocce, delle cave, dei siti calcarei esposti al sole dell’Oriente e al mare d’Africa. Qui da sempre l’uomo ha costruito il suo futuro prevedibile. Qui è circoscritta una identità culturale specifica dove è sedimentata una enorme concentrazione di beni culturali: risorsa incomparabile del mondo post- industriale. Tutto questo ha fatto da scenario alla famosa serie televisiva del Commissario Montalbano tratta dai romanzi di Andrea Camilleri e interpretata da Luca Zingaretti. Oggi tantissimi forestieri, pionieri del turismo di qualità, sono arrivati qui, un po’ per l’incanto della Sicilia più sconosciuta, un po’ per quei prezzi così invitanti. Dalle rive del Tamigi, dalla Germania, da Milano chiedono ruderi da restaurare in mezzo alle cave, masserie da adibire a nuovi usi, cercano tre stanze e un balcone con vista su duomi settecenteschi, sono a caccia di sontuose tenute o anche solo di piccole costruzioni nascoste tra i borghi marinari. Molti si sono insediati nel quartiere ebraico di “Cartellone” dal quale si gode una delle viste più belle sul barocco siciliano. Il “Daily Telegraf” ha dedicato, in uno dei suoi numeri, la copertina di “Property” alla provincia di Ragusa e alle opportunità del suo mercato immobiliare. Su “Repubblica” del 13 marzo 2005 Attilio Bolzoni ha occupato due pagine intere sotto il titolo “Ragusa, la nuova Inghilterra” e di recente il 22 marzo 2008 l’International Tribune di Bruxelles ha dedicato un’ampia pagina ai palazzi nobiliari di Modica. Ed è proprio qui a Modica, città natale del premio nobel Quasimodo e di Tommaso Campailla, che all’indomani del riconoscimento di questa città quale patrimonio dell’Unesco, nasce lo studio tecnico “INGEGNICULTURA” laboratorio di progettazione e servizi per l’ingegneria e i beni culturali, coordinato e diretto dall’Ing. Simona Incatasciato. La creazione di una struttura dinamica caratterizzata da una composizione multidisciplinare coordinata da un professionista che è al contempo un tecnico (ingegnere) ed uno specialista della tutela, della gestione e della valorizzazione dei beni culturali con preparazione economica e giuridica e con conoscenze in ambito storico artistico e nelle metodologie scientifiche e tecnologiche applicate alla tutela e alla fruizione dei Beni culturali, con particolare attenzione alle specificità del patrimonio culturale siciliano, costituisce una seria risposta e nel contempo il soddisfacimento di un bisogno di nuove professionalità espresso dagli Enti pubblici e da soggetti privati con le loro richieste di consulenze e servizi. Lo studio si occupa della gestione del progetto per committenza pubblica e privata seguendo la realizzazione dell’opera dagli studi preliminari alla cantierizzazione ed offrendo la competenza necessaria per una progettazione integrata e per la direzione dei lavori. La tutela, la conservazione e la valorizzazione dei Beni Culturali, con interventi di recupero, restauro, manutenzione e consolidamento strutturale di monumenti ed edifici storici prevedono altresì azioni di accompagnamento finalizzate alla valorizzazione di itinerari turistici, didattici, ricreativi, alla valorizzazione di beni monumentali e ambientali attraverso la creazione di circuiti anche virtuali. L’impegno di chi opera nel laboratorio di Ingegnicultura è quello di avvicinare il pubblico all’arte e alla cultura in generale e a quella barocca in particolare. La curiosità e l’interesse del singolo costituiscono l’origine di ogni progetto e lo spunto per arricchire proposte già esistenti o crearne di nuove. Lo studio si propone come interlocutore unico per la progettazione, la gestione, l’organizzazione di itinerari didattici, artistici e culturali, viaggi e visite guidate a musei, mostre ed organizzazione di eventi culturali e convegni coinvolgendo i fornitori di servizi e le figure professionali più adatte. Vengono curati, altresì, allestimenti museografici, ricerche documentarie e storico archivistiche. Gli obiettivi per i quali lo studio, con le professionalità che al suo interno esprime, si trova impegnato a favore del territorio sono:
•Stimolare la crescita culturale e sociale del territorio del Sud-Est e del suo entroterra attraverso relazioni fra persone, enti, associazioni, aziende
•Coinvolgere le realtà didattiche attraverso una partecipazione attiva sul territorio con la predisposizione di itinerari tematici che trasformano lo studio in arte.
•Sviluppare sul territorio del ragusano percorsi culturali, naturalistici ed enogastronomici, coinvolgendo gli operatori di settore
•Dare valore ai piccoli borghi poco conosciuti creando un legame con la città della Contea per rendere accessibile ad un numero sempre maggiore di visitatori le parti nascoste del territorio
•Rendere l’utente ospite protagonista nella costruzione dell’itinerario
•Rendere ciascun operatore del luogo partecipe, protagonista ed attore del proprio territorio coinvolgendolo attraverso manifestazioni ed eventi di vario genere.
•Possibilità di allestire laboratori didattici all’interno di aree museali ed archeologiche, di parchi, riserve naturali e masserie con attività quali drammatizzazioni teatrali, archeologia sperimentale, simulazioni,giochi di ruolo, orienteering, laboratori ambientali e gastronomici, ecc. Il laboratorio di Ingegnicultura (www.ingegnicultura.it) è in costante rapporto ed offre collaborazione ad enti pubblici e soggetti privati interessati al recupero e alla valorizzazione di beni storico artistici di proprietà; enti religiosi interessati al restauro di luoghi di culto; soggetti privati proprietari di fabbricati da destinare a nuovi usi o interessati all’acquisto di strutture abitative, quali “masserie “, ville nobiliari, tenute, “dammusi”, piccole costruzioni, nascosti nei borghi marinari, da restaurare e utilizzare per la villeggiatura. Soggetti privati, scuole, enti pubblici e privati, associazioni interessati a progetti e ad organizzazione di eventi-itinerari didattici, culturali ed artistici.
Autore: Mario Incatasciato articolo letto 7151 volte